PASOS EN CUBA

Rassegna di film SU Cuba

Al Piccolo Cinema, in via Cavagnolo 7, a Torino
A partire dal 9 febbraio e fino al 15 novembre 2016

 

Dopo l'interesse suscitato da Peliculas Imperfectas, la prima Rassegna realizzata con il DAMS e organizzata con la collaborazione del Piccolo Cinema che ci ha accompagnati nell'esplorazione del Cinema cubano, Pasos en Cuba ci mostrerà i segni lasciati dalla Isla Grande nell’esperienza di alcuni registi stranieri che l’hanno conosciuta.
Il primo appuntamento fungerà da perfetta sintesi di ricongiungimento proprio con ciò che di quel Cinema avevamo appreso e con quanto Julio Garcia Espinosa, nel suo saggio Por un Cine Imperfecto, ci spiegava a proposito della neonata Scuola cinematografica cubana: in contraltare a un Cinema immaginifico e ricco, essa mira a ridisegnare il ruolo dell'arte e dell'artista come vettore e strumento di valorizzazione di una più autentica espressione popolare.
Successivamente, le opere di un regista russo, di un brasiliano, di un franco-tunisino e di cinque italiani, ci diranno qualcosa a proposito del fascino di una Storia e di un popolo che, spesso relegati nella riduttiva gabbia dorata del mito o nella stretta mortale dei luoghi comuni, continua ancora oggi, a dispetto di tutto, a sorprendere e stupire.

 

IL PROGRAMMA DELLA RASSEGNA

MARTEDI’ 9 FEBBRAIO 2016, ORE 21
Las doce sillas (Le dodici sedie), di Tomas Gutierrez Alea Commedia, 1963, B/N, sottotitolato, 92’
Una delle numerose (almeno 7) versioni cinematografiche dell’omonima novella degli scrittori sovietici Ilya Ilf e Eugene Petrov, ma questa… è la versione cubana!
Una commedia divertente e dissacratoria che, all’alba di una Cuba liberata, ci si aspetterebbe infarcita di orgogliosi proclami e pugni chiusi, ma che invece sorprende per un’ironia che fin da subito non esita a prendersi gioco addirittura della stessa Revoluciòn.
Un aristocratico e il suo autista cercano una sedia in cui sono stati nascosti i gioielli di famiglia. In aperta e spietata concorrenza con il parroco del paese che ha scoperto il segreto, i personaggi affrontano situazioni impreviste ed esilaranti perché le sedie sono state raccolte dal Ministero del Recupero Valori e acquistate all'incanto da compratori diversi.
 

MARTEDI’ 15 MARZO 2016, ORE 21
Cuba Feliz (Cuba Felice), di Karim Dridi
Documentario, 2000, colore, sottotitolato, 90’
Sulla scia di un “Cinema Imperfetto” caro a Garcia Espinosa, Cuba Feliz è essenziale e di poche pretese, ma fu comunque invitato al Festival di Cannes. Regala un ritratto fresco e autentico della solare umanità cubana.
E’ la storia di el Gallo, un cantante di strada che insegue il suo sogno percorrendo Cuba in lungo e in largo, nel cuore delle leggende musicali dell'isola: stelle della salsa, rapper, chiassosi vecchietti, cantanti di bolero, musicisti jazz improvvisati, percussionisti mistici o contadini ubriaconi ma mai molesti.
La musica fa parte della sua vita: el Gallo trasforma momenti magici in canzoni che conosce a memoria. Nel suo peregrinare incontra una famiglia di musicisti che lo ricevono come un fratello e insieme riassaporano la gioia della musica, della danza, dell'improvvisazione, l'emozione delle canzoni semplici canticchiate dagli amici.
 

MARTEDI’ 12 APRILE 2016, ORE 21
Cuba libre (Cuba libera), di Liborio Labbate
Documentario, 2006, colore, sottotitolato, 56’
Prodotto in collaborazione con Mundo Latino, Cuba Libre racconta la storia del viaggio del Granma dal Messico a Cuba: l’inizio della rivoluzione guidata da Fidel Castro.
Tra gli 82 uomini che sbarcarono c’era anche un italiano: Gino Donè. Labbate lo ha incontrato e con lui è tornato a Cuba.
Era il 2005, e Gino poté riabbracciare alcuni dei suoi compagni e il suo Comandante in jefe Fidel Castro.
Insieme a nove di quei marinai improvvisati ancora vivi, Gino ripercorre i momenti di un’impresa che è diventata Storia.
E’ il racconto di un’avventura impossibile, l’epopea di una sorta di armata Brancaleone che cullava il desiderio di cacciare l’invasore straniero e restituire la dignità al Paese.
 

MARTEDI’ 10 MAGGIO 2016, ORE 21
Mi Pogolotti querido (Mio amato Pogolotti), di Enrica Viola
Documentario, 2011, colore, sottotitolato, 57’
Enrica Viola racconta la storia di una migrazione di successo, quella di Dino Pogolotti, cittadino di Giaveno che lascia la propria terra alla fine dell’Ottocento per giungere a Cuba via New York. Nell’isola caraibica Pogolotti si trasformerà in imprenditore edile e farà costruire nel 1911 quello che ancora oggi è noto come “Barrio Pogolotti”. Si tratta di un quartiere popolare, costruito sul modello dell’edilizia sociale europea, caratterizzato da una propria identità culturale di stampo afro-caraibico. La storia della famiglia Pogolotti proseguirà tra una sponda e l’altra dell’oceano, con il figlio Marcelo, talentuoso pittore d’avanguardia negli anni ’30, e la nipote Graciela, intellettuale di rilievo nel mondo cubano attuale. Alla saga familiare si intreccerà la storia della città dell’Avana e del Barrio, raccontata attraverso i ritratti degli abitanti del quartiere.
Saranno presenti in sala la regista Enrica Viola e la sua referente cubana Acela Caner, consulente storica.

 

MARTEDI’ 14 GIUGNO 2016, ORE 21
L’oro di Cuba, di Giuliano Montaldo
Documentario, 2009, colore, italiano, 74’
Cinquant'anni di storia, miti e sfide di un Paese che ha influenzato la politica e la cultura di tutto il mondo, diventando per molti il simbolo della rivolta contro il capitalismo. Un Paese ricco di contraddizioni, ma che da sempre esercita un grande fascino per la sua forte identità politica e culturale.
L’Oro di Cuba vuole andare a fondo ricostruendo i momenti più esaltanti e quelli più drammatici della storia dell’isola caraibica, ma vuole analizzare anche il presente raccogliendo le testimonianze di tanti giovani che raccontano le speranze, le opinioni, le aspettative e i sogni provando a immaginare il futuro che attende questo piccolo Paese dalla grande storia. Uno sguardo d’autore nell’anima di Cuba.

Amo esta Isla, di Luigi Mezzacappa
Documentario, 2012, colore, italiano, 30’
Racconto appassionato di una Cuba “poco frequentata”.
Uno sguardo da amatore nell’anima di Cuba.

 

MARTEDI' 11 OTTOBRE 2016, ORE 21
Il blocco contro Cuba: il genocidio più lungo della Storia, di Hernando Calvo Ospina, Documentario, 2015, colore, sottotitolato, 25'
Il blocco contro Cuba non è terminato: gli Stati Uniti hanno cambiato tattica, ma non l'obiettivo, che resta la fine della Rivoluzione. Ma i cubani sono determinati a lottare per difendere la loro Rivoluzione. Intervista con i dirigenti e gli insegnanti della "Escuela Solidaridad con Panamá" di La Habana.

Todo Guantanamo es nuestro
di Hernando Calvo Ospina, Documentario, 2016, colore, sottotitolato, 37'
Il documentario mostra la prospettiva e il sentimento del popolo cubano, in particolare degli abitanti di Guantanamo, Caimanera e Boqueron, sulla illegale base navale che gli Stati Uniti mantengono sul territorio dal 1903. Racconta come l'occupazione ha influito sulla vita dei cubani prima e dopo la Rivoluzione. Protagonisti sono gli abitanti del territorio e i giovani che con orgoglio e passione difendono i confini.

 

MARTEDI’ 15 NOVEMBRE 2016, ORE 21
Soy Cuba (Sono Cuba), di Mikail Kalatozov
Drammatico, 1964, B/N, sottotitolato, 140’
L’idea posta da Kalatozov alla base del film è rivelata nei suoi intenti già nel titolo: raccontare l’anima di Cuba, prima e dopo la rivoluzione. Da molti è ritenuto un film memorabile, capace di influenzare la poetica dei registi che ne entrano in contatto. Alcune scene di Soy Cuba sono considerate tra le più belle della storia del cinema di tutti i tempi; ciò che colpisce è anche l'altissima qualità tecnica della fotografia piuttosto che la complessità dei movimenti di una macchina da presa che pare librarsi nel cielo dell’Avana come una metafora angelica dell’utopia. Al di là della condivisione o meno della causa cubana, Soy Cuba è un atto d'amore per il cinema.
Un prologo e quattro storie: all’inizio di ognuna, una voce femminile ripete "Soy Cuba" e spiega allo spettatore la separazione tra la struggente bellezza dell’isola e la disperazione dei suoi abitanti. Va detto che non è la trama delle storie che ci faranno ricordare il film: la ragazza che si prostituisce, la presa di coscienza dello studente, il contadino vittima della disperazione e quello che si associa alla rivolta sono stratagemmi narrativi abbastanza scontati e leziosi, una rappresentazione forse perfino troppo retorica della realtà cubana. Ma questo era il repertorio russo, che infatti non fu molto apprezzato dal pubblico cubano...
 

MARTEDI’ 13 DICEMBRE 2016, ORE 21
Il mammuth siberiano ritrovato ai Caraibi, di Vicente Ferraz
Documentario, 2005, colore, sottotitolato, 90’
Vicente Ferraz onora la memoria di un capolavoro perso nel tempo che il corso degli eventi e la cultura diffusa hanno schiacciata. È il racconto affascinante di un’epopea, impeccabile secondo la struttura classica del documentario, in cui Ferraz parla in prima persona della passione che lo ha guidato. Nelle interviste ai componenti della troupe che lavorò per 14 mesi alla realizzazione di Soy Cuba con il quale Kalatozov volle omaggiare l’identità culturale e l’orgoglio politico dei cubani, Ferraz rievoca quelle immagini e osserva gli effetti che il tempo ha esercitato sulla sua memoria. Indotti a ricordare la loro esperienza, i protagonisti - attori e collaboratori - cambiano radicalmente tono e registro del loro racconto quando Ferraz rivela loro un “segreto”…
 

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A cura del Circolo di Torino dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba
In collaborazione con Il Piccolo Cinema
Con il Patrocinio di C.U.A.L.C.

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